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Per un Archivio dei modelli digitali in rete
di Claudio Gasparini
 

La costituzione di un Archivio dei Modelli digitali del Design italiano stimola una verifica del ruolo dei modelli nella storia dell'architettura, a partire dal Rinascimento italiano, dove si assiste ad una notevole produzione di modelli lignei utilizzati sia nei concorsi sia nei progetti di architettura non solo religiosa. I modelli digitali permettono nuovi ruoli e modalità di utilizzo nella progettazione e nella produzione industriale lasciando però ancora aperti alcuni problemi legati alla memorizzazione dei file e agli standard dei formati grafici.

link all'Archivio dei Modelli Digitali del Design

Premessa
 

L'idea di un 'Archivio dei Modelli del Design Italiano è nata all'interno del corso di Disegno automatico nel Laboratorio di Grafica computerizzata per il corso di laurea in Disegno industriale del Politecnico di Milano dal 1997 al 2003.

Il Laboratorio ha avutocome obiettivo didattico lo sviluppo delle conoscenze ed abilità per operare con programmi avanzati di modellazione solida applicata alla progettazione di prodotti industriali.

Nella scelta degli oggetti da modellare, si è ritenuto interessante dare la preferenza ad oggetti del design italiano in quanto esempi significativi di progettazione industriale. Tale decisione è stata accolta con entusiasmo dagli studenti che hanno partecipato attivamente scegliendo ognuno liberamente un oggetto fra quelli proposti.

Gli oggetti da modellare sono stati scelti fra gli oggetti presenti nella Collezione permanente del Design italiano della Triennale di Milano ed in seguito il lavoro si è esteso anche agli oggetti premiati con il Compasso d'Oro. Tutti i lavori sono stati sviluppati in collaborazione con la Triennale di Milano e con il Centro Legno Arredo Cantù (CLAC), dove ha sede il premio Compasso d'Oro, per la modellazione degli oggetti.

A partire da questa esperienza che nel tempo, essendo iniziata nel 1998, ha riprodotto molti modelli digitali scelti fra i più significativi oggetti e progetti dei maggiori designer a livello internazionale, cercando di privilegiare la produzione italiana.
Nella vasta produzione industriale di oggetti a partire dagli anni '50, si è definito di occuparsi degli oggetti selezionati dalla Collezione permanente della Triennale di Milano e in seguito anche quelli premiati con il Compasso d'Oro dell'ADI a partire dalla sua prima edizione del 1954.

 

Ruolo dei modelli nella storia dell'arte
  I modelli architettonici hanno svolto funzioni diverse nel corso della storia italiana. Nel Rinascimento il modello assume una funzione specifica di comunicazione del progetto architettonico. Nelle grandi costruzioni a partire dal '400 i modelli vengono spesso utilizzati per comunicare il progetto ai committenti: Filippo Brunelleschi (1377-1446) si aggiudicò la commessa per la costruzione della Cupola del Duomo di Firenze presentando un grande modello in mattoni e legno "sanza alchuna armadura".

Nel 1436 Brunelleschi, Lorenzo Ghiberti ed altri architetti partecipano ad un concorso per la realizzazione della lanterna della cupola del Duomo di Firenze presentando modelli in legno. Fu scelto quello di Brunelleschi che presentava un elevato livello di dettaglio perché doveva servire agli operai come esempio di realizzazione. I materiali utilizzati erano vari a seconda anche delle parti da modellare: veniva usato il legno ma anche l'argilla e anche la cera per alcuni particolari importanti.

Il modello, o meglio la maquette, come dice Tomàs Maldonado, serve per "vedere in anticipo" lo sviluppo degli edifici e permette al committente, che è una figura sempre più chiara, di valutare non solo la validità architettonica, ma anche aspetti più pratici, quali i costi di costruzione o la disposizione delle parti dell'edificio.

La funzione dunque del modello non è più solo di rappresentazione e comunicazione di un progetto al committente o alla città, ma assume anche quella che possiamo definire di simulazione del progetto.
Il modello come realizzazione di un'idea
 

Per Leon Battista Alberti (1404-72) l'idea del progetto si poteva realizzare solo attraverso un modello perché riteneva che l'idea, essendo solo nella mente, era necessariamente imperfetta e per questo poteva trovare la sua forma compiuta solo nei disegni. I disegni poi potevano essere studiati e migliorati solo attraverso i modelli fisici che venivano considerati il migliore strumento per lo studio e la realizzazione di un'idea.
Caratteristiche del modello era l'assenza delle decorazioni perché doveva servire a valutare il rigore delle forme e delle scelte architettoniche.

Il modello come rappresentazione
 


A questa concezione si contrapponevano gli architetti del '500, come Michelangelo (1475-1564) o Antonio da Sangallo (1484-1546) che consideravano il modello come rappresentazione di un'idea già del tutto formata nella mente che doveva servire anche da guida e copia per gli operai nel cantiere.

La qualità del modello assumeva un'importanza sempre maggiore e di conseguenza anche gli artigiani che sapevano riprodurre i progetti a scala sempre più ridotta cominciavano ad assumere un ruolo decisivo rispetto ai nuovi committenti ed alle nuove necessità. Maldonado ricorda infatti che Brunelleschi, Ghiberti e Michelozzo provenivano come formazione da una bottega di orafo, quindi abituati a lavorare con modelli di piccolo formato e finemente lavorati. Alcuni grandi progetti architettonici del Rinascimento, come quello della Basilica di San Pietro a Roma, hanno prodotto, nella loro storia, molti modelli in legno qualcuno conservati ancora.
Il modello realizzato per il progetto del Sangallo veniva realizzato in contemporanea con la costruzione stessa ed era grande a sufficienza da entrare e visitare anche l'interno della Basilica. Anche i colori erano riprodotti per simulare il rivestimento in travertino e stucco.

Ruolo dei modelli digitali
 


I modelli digitali aprono nuove e più vaste possibilità di applicazione della modellazione. Con la prototipazione digitale si riducono i costi ed i tempi nella realizzazione dei prototipi fisici che richiedono anche la partecipazione di diverse competenze nella produzione dei singoli oggetti. I modelli sono inoltre più accessibili a vasti settori della progettazione e produzione attraverso la semplice copia dei file anche in rete. Rispetto al ciclo tradizione di progettazione di un prodotto, i prototipi digitali possono essere modificati durante la fase di progettazione del prodotto permettendo in un unico ambiente di operare con nuove verifiche e modifiche.

I modelli permettono inoltre l'applicazione di test di analisi di sforzo, assemblaggio e di verifica strutturale senza i problemi che si incontrano nelle prove tradizionali con la distruzione dei modelli fisici e quindi con la necessaria selezione delle prove veramente indispensabili rispetto a tutte quelle che si potrebbero compiere. I crash test sulle automobili sono un esempio di possibili applicazioni senza limiti nei costi dei modelli distrutti nelle prove.

 

Nuove funzioni dei modelli
 


I nuovi programmi software di modellazione mirano ad aggiungere nuove prestazioni di progettazione finora non ancora implementate e tutte miranti a dare al progettista le funzioni che finora sono state un miraggio e un limite dei pacchetti CAD: la possibilità di creare un progetto dagli schizzi. L'idea di progetto si manifesta in modo analogico e deduttivo, non sempre lineare e mai prevedibile. Le funzioni di modellazione parametrica variazionale e basata su feature sono i primi passi verso un utilizzo più ampio nei processi di progetto. I prototipi digitali dovrebbero essere definiti non solo nella loro geometria ma anche nelle funzioni che possiamo definire di "intelligenza" cioè che ne determinano il comportamento. Un modello dovrebbe mantenere la conoscenza anche della sua struttura e composizione, come succede nei videogame dove se un bicchiere cade si rompe.

Funzioni di un Archivio del design in rete
 


In un contesto di sviluppo caratterizzato da una elevata instabilità delle tecniche informatiche dei formati e dei sistemi di modellazione, un archivio può fornire i supporti per la memorizzazione e la gestione delle informazioni geometriche e alfanumeriche dei modelli, promuovere l'utilizzo dei modelli e permettere una loro disponibilità in rete.

In definitiva il ruolo più importante di un Archivio del design, e a maggior ragione anche di un Museo utilizzabile in rete, dovrebbe essere quello di promuovere la conoscenza e la comunicazione dei prodotti del design, sperimentando le migliori fra le nuove forme di comunicazione. Dovrebbe inoltre svolgere un ruolo trainante verso l'industria come punto di riferimento rispetto allo sviluppo e all'impiego delle tecnologie della modellazione 3D.

Formati grafici 3D: VRML
 

La visualizzazione interattiva di oggetti 3D ha sempre costituito una grande sfida per tutti gli i produttori di programmi di grafica.

Lo sviluppo della rete e la possibilità di visualizzare in Internet i modelli 3D ha trasferito la sfida ad un livello tecnologico più elevato perché veniva richiesta, oltre alla sempre alta qualità di rendering anche una dimensione contenuta dei file grafici. Il primo formato grafico nato per essere distribuito in rete è stato il linguaggio VRML (Virtual Reality Modeling Language) ed ha rappresentato il primo formato standard di descrizione di scene tridimensionali in Internet.

A differenza delle semplici pagine HTML, con un modello in formato VRML è possibile fornire un ambiente tridimensionale in cui l'utente può muoversi e variare il punto di vista mediante opportuni pulsanti di navigazione. Un file VRML è un semplice file ASCII, al pari dell'HTML, che contiene al suo interno la descrizione della geometria del modello o del mondo virtuale.
Per visualizzare un file VRML viene richiesto un player specifico e fra i primi citiamo Cosmo Player sviluppato da Silicon Graphics, e in seguito anche Blaxxun e altri quali WorldView, Liquid Reality e CyberPassage.

Formato MetaStream / Viewpoint
 


Un secondo formato grafico sperimentato nell'archivio è il formato MetaStreamT sviluppato, a partire dal 1999, in cooperazione tra la MetaCreations Corp. e Intel. Il formato MetaStream ha incontrato da subito un grande interesse in rete perché offre un'elevata qualità grafica dei modelli 3D, una veloce interfaccia di visualizzazione ed una dimensione molto contenuta dei file. Il formato MTS si è evoluto nell'attuale formato Viewpoint che ha migliorato notevolmente le originali prestazioni grafiche.
Possibili sviluppi futuri Le prossime fasi di sviluppo del progetto riguarderanno la realizzazione di un ambiente 3D nel quale sarà possibile interagire con gli oggetti ed accedere ad alcune informazioni storiche utilizzando modalità edutainment cioè come "gioco di scoperta" sul Design italiano (progettisti, oggetti, materiali, vicende storiche).

Sviluppi futuri
 

Per superare il limite di un archivio che pur essendo in rete potrebbe correre il rischio di apparire "ingessato" nella sua struttura, si dovrebbero impiegare in modo creativo le nuove potenzialità tecnologiche disponibili in Internet. Sono già disponibili delle tecnologie che permettono la realizzare ambienti "virtuali in multiutenza" dove è possibile dialogare in tempo reale con gli utenti presenti nel sito mediante la visualizzazione di avatar in un ambiente architettonico virtuale.

Ambiente Edutainment - gioco interattivo

 

Una delle idee di progetto dell'Archivio del design italiano è la costruzione di un ambiente d'interazione in modalità "Edutainment" cioè di "gioco per scoperta" sui temi forniti dal design e dalla storia del design, soprattutto italiano. Il gioco e gli schemi d'interazione riguardano i temi di conoscenza dei progettisti, dei materiali, delle funzioni e ai contenuti ritenuti interessante ai fini della didattica e della comunicazione.

 

 

 
 
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